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lettera in risposta alle proposte di Max Bruschi

 

 

 

La risposta di LINK e ADAM alle proposte di Bruschi sui temi di abilitazione e reclutamento all’ interno del Ddl Scuola.

 

 

Gentile Bruschi,

 

Le scriviamo per rispondere in merito alla sua proposta molto elaborata sulle graduatorie d’istituto, sul tema dell’abilitazione e sul concorso a cattedra.

 

In effetti le Sue argomentazioni evidenziano dei problemi più che pertinenti, soprattutto in riferimento alla fase transitoria che intercorrerà tra l’entrata in vigore della riforma contenuta nel ddl 2994 e il momento in cui il futuro sistema di reclutamento del corpo docente diventerà effettivo, previsto per il 2019.

 

Con particolare riferimento alla Sua ipotesi di “predisporre, in tempi UTILI (decreto legislativo entro gennaio 2016, chiusura delle procedure di accesso entro la metà di agosto, stipula dei contratti a tempo determinato al primo settembre), corsi-concorsi da bandirsi annualmente, già a valere sui posti vacanti e disponibili 2016/2017”, che sarebbero rivolti a tre categorie di aspiranti, i laureati privi di abilitazione, gli abilitati con corsi TFA e PAS e le altre categorie di abilitati, Le sottoponiamo la nostra opinione.

 

Siamo favorevoli all’istituzione di corsi-concorsi per i laureati non in possesso del titolo dell’abilitazione all’insegnamento, perchè ci sembra legittimo non escludere nella fase transitoria l’accesso ai ruoli alle giovani generazioni, che rappresentiamo. In tal proposito ci aspettiamo che tali bandi vengano istituiti sul calcolo dell’effettivo fabbisogno del personale scolastico, calcolato in parte sui posti residuali dalle fasi che ora le illustriamo e in parte su una programmazione pluriennale.

 

Infatti riteniamo che i laureati già in possesso di abilitazione, come i titoli definiti PAS, TFA, SSIS, ecc, meritino un piano di immissione diretta in ruolo senza dover affrontare un nuovo concorso, dato che questi corsi sono stati istituiti su calcoli che hanno tenuto in debita considerazione il fabbisogno regionale oppure il servizio prestato, che rappresenta un altro criterio per la determinazione del fabbisogno organico. L’unico motivo per cui queste persone sono attualmente fuori dai ruoli è legato alla irregolarità sperimentata dal reclutamento scolastico col sistema del doppio canale dal 2000, anno dell’ultimo concorso prima di quello bandito nel 2012 e riservato ai soli abilitati, a oggi ed essenzialmente generata dai continui tagli che la Scuola ha pagato in quegli anni.

Invece con questa riforma noi speriamo che venga finalmente sanata questa “anomalia” e auspichiamo un cospicuo investimento di risorse sul sistema scolastico anche superiore a quello preannunciato dal presente disegno di legge.

 

Pertanto riteniamo che debbano essere immessi con priorità in ruolo tutti i docenti abilitati e che quindi all’abilitazione debba essere riconosciuto il valore concorsualeTutto ciò per una serie di ragioni: in merito al Tirocinio Formativo Attivo è ingiusto e incoerente riselezionare chi ha già superato tre prove, pagato delle tasse, frequentato corsi e superato esami con un altro concorso che accerti le stesse conoscenze disciplinari; in merito al Percorso Abilitante Speciale, risulta ingiusto non riconoscere una professionalità maturata sul campo e poi consolidata con uno studio specifico.

 

Queste figure professionali in possesso di alta formazione inoltre sono fortemente penalizzate dall’articolo 14 del DDL, che pone delle limitazioni importanti al numero di contratti a tempo determinato che i docenti precari possono sottoscrivere, pertanto risulta prioritario prevedere per loro degli opportuni contrappesi. 

Inoltre riteniamo che il quadro illustrato nella delega contenuta nell’Articolo 22 sul reclutamento del futuro corpo docente, si adegui meglio alla selezione di profili in possesso del solo titolo di laurea, e non di profili in possesso di professionalità già consolidata, come nei due casi precedenti.

Al tempo stesso è giusto dare la possibilità ai laureati di conseguire l’abilitazione, tramite un tirocinio retribuito, che porti all’immissione graduale in ruolo senza ulteriori passaggi che possano devalorizzare i titoli da loro conseguiti; è quindi corretto far partecipare i neolaureati al concorso-corso da Lei ipotizzato per il 2016/17 – e su questo siamo d’accordo con la rapidità dei tempi di bando – mentre ciò sarebbe fortemente penalizzante per chi è già in possesso di abilitazione, anche se per questi ultimi fosse previsto un canale concorsuale riservato e con delle “agevolazioni”.

 

Per la coesistenza delle due possibilità presentate, ovvero ruolo subito per gli abilitati e concorso-corso per i laureati, riteniamo che la programmazione futura dei posti sia fondamentale e che debba già prevedere un canale di immissione prioritario riservato per gli abilitati ed un canale aperto ai laureati, quest’ultimo in subordine all’esaurimento di una graduatoria unica degli abilitati. 

A nostro avviso il Ministero dovrebbe prevedere un piano di immissione in ruolo dei precari della scuola in un tempo certo, ad esempio un quinquennio, e parallelamente reclutare sin dal 2016/2017, con un anticipo di due anni rispetto alle intenzioni annunciate, il nuovo personale sulla base del fabbisogno calcolato sul triennio successivo. Tale personale, che raggiungerà la maturità professionale presumibilmente nel 2019, potrà allora confluire nel piano di immissione in ruolo già avviato, in quelle classi di concorso per le quali ci sarà un fabbisogno.

 

La programmazione dei posti aperti ai laureati verrà definita su base annuale, biennale o triennale a seconda delle esigenze e vedrà un progressivo aumento dei posti vacanti e disponibili liberati e quindi messi a disposizione degli aspiranti, compatibilmente con lo svuotamento delle graduatorie del personale abilitato immesso nel piano di assunzione.

 

Come vede, la nostra proposta prevede sostanzialmente l’attivazione di un numero inferiore di posti nei corsi-concorsi da Lei ipotizzati, per non entrare in conflitto col piano di assunzione che dovrebbe essere lanciato. Ma questi corsi sarebbero sostanzialmente fruibili dai laureati, con un guadagno sia per quest’ultima categoria che per quella degli abilitati, che non dovrebbero essere sottoposti ad una ulteriore selezione, perchè a loro verrebbe riservato il ruolo.

 

Sperando di aver fatto cosa a Lei gradita esponendo la nostra idea, Le porgiamo distinti saluti.

 

 

ADAM – Associazione Docenti Abilitati per Merito
LINK – Coordinamento Universitario

 

 

 

Qui le proposte di Bruschi

 

La risposta di Bruschi alle nostre proposte

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