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MAXI EMENDAMENTO: NON SONO ACCOLTE LE ISTANZE DI ABILITATI E NEOLAUREATI

 

Il maxi-emendamento su cui il Governo porrà domani la fiducia in Senato rappresenta una conclusione molto negativa sia per gli abilitati che per i neolaureati.

 

In primo luogo non è previsto alcun piano di assunzioni pluriennale, bensi il piano di assunzioni resta invariato e, come tale, non comprende coloro che si sono abilitati o che si stanno abilitando con i percorsi previsti dal d.m. 249/2010 e successive modifiche.

 

Di conseguenza il maxi-emendamento prevede che il concorso per titoli ed esami bandito per dicembre 2015 sia riservato agli abilitati. Sui numeri del concorso non abbiamo notizie recenti. L’ultima cifra annunciata a mezzo stampa parlava di 60mila posti. Essi sono ovviamente molto pochi rispetto al totale degli abilitati in seconda fascia (70mila PAS  e 30mila TFA) e, contando che il concorso potrebbe essere aperto anche ai non abilitati in possesso di titolo di laurea antecedente all’introduzione delle scuole SSIS, possiamo immaginare che un numero molto alto di abilitati, superiore ai 40000, resterebbe escluso dal piano di assuzioni. Come se non bastasse, i futuri piani triennali relativi al fabbisogno delle scuole sono subordinati alla disponibilità effettiva di risorse, il che potrebbe realisticamente tradursi in una contrazione dell’organico e, di conseguenza, comportare una riduzione del numero complessivo dei posti messi a concorso.

 

Completamente esclusi saranno invece i non abilitati, tra cui i neolaureati, che si troveranno ad aspettare il prossimo concorso, sperando che nel frattempo vengano effettivamente attivati i percorsi di abilitazione transitori previsti all’interno delle deleghe del DDL.

 

Una lieve variazione riguarda anche la proposta del concorso – corso come sistema di abilitazione e reclutamento (emendamento Ghizzoni). Si prevederà sempre l’attivazione di un concorso che dia accesso ad un corso della durata di tre anni, retribuito, volto a completare la formazione del futuro docente ed al termine del quale si prevede l’assunzione, previa valutazione positiva.  Il numero minimo di crediti di materie didattiche necessari per accedere alle selezioni del concorso è sceso da 36, previsti nella prima bozza, a 24. Tali CFU potranno essere conseguiti sia come crediti curricolari che aggiuntivi. La soglia dei crediti resta un fatto che reputiamo negativo, in quanto rischia di creare disparità tra corsi di studio che li possono inserire agevolmente nel piano didattico e corsi di studio nei quali questo è più difficile. Sarebbe molto più lineare prevedere il conseguimento di tali crediti dopo il concorso evitando un allungamento dei percorsi di studio e il rischio che molti conseguano tali crediti senza poi superare il concorso e senza quindi poter completare il proprio percorso di abilitazione.

 

LINK – Coordinamento Universitario

 

ADAM – Associazione Docenti Abilitati per Merito

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