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Emendamenti alla legge di stabilità 2016. Le opposizioni si ricordano dei precari della scuola, dimenticati invece dal Governo. Quali gli emendamenti giusti e cosa è corretto chiedere?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Comincia lunedì 16 novembre la discussione in assemblea del Senato della Legge di Stabilità 2016 e dei relativi emendamenti, dopo aver passato il vaglio della Commissione Bilancio.

 

In queste settimane si sono susseguiti molti commenti sul contenuto della legge: da un lato essa contiene misure prevalentemente finalizzate ad incentivare i consumi, dall'altro però dimentica in maniera colpevole il sistema nazionale d'istruzione, in particolare il finanziamento del diritto allo studio (ad esempio il famoso nuovo ISEE che ha portato gli studenti a mobilitarsi nei mesi di ottobre e novembre), lo stanziamento di fondi sufficienti per l'assunzione dei ricercatori non strutturati nelle Università, lo stanziamento di nuove risorse per la tutela dei docenti precari non assunti con il piano di stabilizzazioni attivato dalla riforma La Buona Scuola (L. 107/2015).

 

In particolare, quest'ultimo tema è caro alla nostra Associazione, che sta testimoniando un momento di estrema sofferenza dei docenti iscritti nelle seconde e terze fasce delle graduatorie di istituto. Infatti, proprio in questo momento delicato in cui noi docenti precari assistiamo alla felicità conseguente alla stabilizzazione di colleghi nostri pari, che da noi si distinguono soltanto per l'anno di abilitazione, siamo spesso costretti ad attendere tempi lunghissimi per la corresponsione del sussidio di disoccupazione, per il pagamento dei nostri stipendi e per le nomine fino al 30 giugno o 31 agosto quando per un tempo troppo lungo ci sono stati riservati solamente contratti fino “ad avente diritto”.

 

L’articolo 16 della nuova Legge di Stabilità (Giovani eccellenze nella Pubblica Amministrazione) cita la Scuola soltanto al comma 5: “Per il comparto Scuola e AFAM, nonchè per le Università, continuano a trovare applicazione le specifiche discipline di settore.”

 

Considerate le polemiche con cui è passata sotto i riflettori l’approvazione de La Buona Scuola, avremmo auspicato un comportamento più responsabile da parte della maggioranza di Governo, con degli interventi almeno su alcune delle misure nefaste che questa riforma ha introdotto e che vanno nettamente in sfavore di chi è già precario, abilitato, ma non incluso nelle graduatorie ad esaurimento.

In questo senso invece si sono mossi alcuni esponenti dei partiti di opposizione, in particolare Sinistra Ecologia e Libertà, Gruppo Misto, e infine (solo in favore del personale ATA) Forza Italia, attraverso la presentazione di alcuni emendamenti al comma 5, che riprendono quegli articoli della L. 107/2015 che erano appunto legati al bilancio, compreso il piano assunzionale. Anche se questi molti emendamenti difficilmente vedranno approvazione in discussione assembleare, analizziamoli brevemente e cerchiamo di capire quali potrebbero contenere delle idee da sostenere per il futuro.

 

E’ sostanzialmente riproposto l’emendamento (16.14) che prevede l’assunzione immediata dei docenti abilitati TFA e PAS o comunque abilitati che abbiano 36 mesi di servizio, mentre prevede un TFA speciale per coloro che abbiamo superato i 36 mesi di servizio ed il mantenimento del TFA nella fase di transizione al nuovo modello di abilitazione.

Invece il 16.18, a prima firma Petraglia, riapre la quarta fascia delle GaE ai docenti in possesso di abilitazione ed istituisce una riserva per coloro i quali abbiano maturato i requisiti per un percorso abilitante, includendo quindi anche gli attuali frequentanti del II ciclo del TFA Sostegno.

Il 16.19 inserisce nel piano solo gli abilitati che abbiano conseguito il titolo entro il 30 giugno 2015, tagliando fuori quindi una corposa fetta di personale formato, costituito principalmente da TFA II ciclo e TFA sostegno II ciclo.

L’emendamento 16.20 estende l’accesso alla quarta fascia aggiuntiva delle GaE solo ai diplomati magistrale entro l’anno scolastico 2001-2002 ed ai congelati SSIS abilitati con TFA.

Il 16.26 invece, a prima firma Petraglia, interviene sul discusso comma 131 della L.107/2015 (limite dei trentasei mesi per lo svolgimento di contratti in copertura di posti vacanti e disponibili), introducendo il vincolo che al raggiungimento di tale limite temporale, se in possesso di abilitazione, si possa essere assunti previo il superamento di un concorso- corso. Questo emendamento però non considera che, a partire dal prossimo anno, ci saranno molte meno supplenze in copertura di un posto vacante, pertanto gli abilitati più giovani maturerebbero con difficoltà il requisito dei 36 mesi.

Il 16.28 ed il 16.29 prevedono la trasformazione della seconda fascia GI in graduatoria nazionale ad esaurimento, utile per l’attribuzione di incarichi a tempo indeterminato, includendo nel provvedimento anche le graduatorie dei docenti di educazione musicale. Alcuni emendamenti (ad esempio 16.15 del Gruppo Misto) prevedono l’attivazione dell’organico del potenziamento per la scuola dell’infanzia e l’estensione del piano assunzionale anche al personale educativo, tecnico ed amministrativo sino a copertura di tutti i posti vacanti e disponibili.

Inoltre gli emendamenti 16.0.4 e 16.0.5, a firma Bernini e D’Alì (Forza Italia) autorizzano il bando di un nuovo concorso per personale tecnico e amministrativo, sino a copertura di tutti i posti vacanti. Questi ultimi due emendamenti inoltre presentano misure per rimuovere i vincoli per l’attribuzione delle supplenze brevi introdotti dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190. Vincoli che invece dall’emendamento a prima firma Puglisi 16.0.6 vengono rimossi solo per i collaboratori scolastici, misura che evidentemente va nella direzione di agevolare il conferimento di tali incarichi brevi all’istituendo organico del potenziamento, con conseguente taglio di spesa.

L’emendamento 16.25 del M5Stelle invece interviene sul “fondo per la valorizzazione del merito” (Art. 1 Comma 126 L.107/2015) prevedendo il suo incremento di 10 milioni annui e il suo utilizzo per finanziare anche le ore prestate in eccedenza dai docenti per svolgere funzioni di coordinatori di classe e funzioni obiettivo.

 

Il parere di chi scrive è piuttosto dubbioso sul fatto che questi emendamenti possano incontrare parere favorevole in Parlamento. Tuttavia siamo al tempo stesso molto critici nei confronti del Governo, che dovrebbe incrementare gli sforzi per rifinanziare l’istruzione pubblica. Non è certo premiando una parte dei precari con l’assunzione e privando tutti gli altri del minimo diritto che si può risolvere la situazione attuale.

 

In particolare, tra le soluzioni proposte nei vari emendamenti, quella di trasformare la seconda fascia delle graduatorie d’istituto in una graduatoria nazionale (o provinciale) a scorrimento per il ruolo appare la soluzione migliore, perchè essa rispetta la priorità della GaE nel conferimento degli incarichi annuali di supplenza e degli incarichi a tempo determinato, ma di fronte a un progressivo svuotamento della GaE stessa offre una tutela per coloro che non hanno beneficiato del piano di assunzioni in via di conclusione, senza ulteriori oneri per il MIUR. Questa misura, parallelamente all’istituzione dei concorsi- corsi, costituirebbe una adeguata fase transitoria nel passaggio dal doppio canale al canale singolo di reclutamento, previsto dalla riforma.

 

Qui il Disegno di legge di stabilità 2016

Qui la relazione esplicativa del Governo

Qui gli emendamenti all’articolo 16

 

 

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