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L'A.D.A.M. si esprime in difesa della biblioteca provinciale di Foggia

 

 

L’A.D.A.M. Foggia si associa al coro di timori per la sorte della nostra Biblioteca provinciale, che sta attraversando una fase molto critica e rischia seriamente di chiudere. Tale eventualità è da scongiurare assolutamente perché perderemmo un patrimonio culturale inestimabile, un polo aggregativo e sociale di capitale importanza e anche per il danno irreparabile che ciò rappresenterebbe per le attività di ricerca. Da sempre, infatti, la nostra Biblioteca ha rappresentato un centro culturale fondamentale non solo per la provincia di Foggia, ma per tutto il Mezzogiorno, attirando anche studiosi dall’estero, che hanno condotto nel corso degli anni numerosi studi e ricerche sulla Capitanata. La situazione purtroppo è seria, a causa degli effetti della legge Delrio sull’abolizione delle province ed era stata più volte segnalata con preoccupazione dal direttore Franco Mercurio e dal prof. Saverio Russo, i cui appelli però non sono stati considerati con la sollecitudine che la questione richiedeva. Ora non si può più aspettare, è necessaria una mobilitazione generale, che infatti è stata organizzata il prossimo 21 dicembre dalla Fondazione Banca Del Monte e dagli Amici della Biblioteca. Soprattutto è necessario che intervenga in modo definitivo la Regione Puglia in tutela della Biblioteca risolvendo in maniera adeguata il vuoto generato dall’abolizione delle province. Altre regioni, specie del nord, si sono trovate in situazioni analoghe e hanno già provveduto a risolvere, tutelando le loro biblioteche, mentre la Puglia e il Molise sono rimaste indietro. L’A.D.A.M. Foggia, perciò, chiede al Presidente Michele Emiliano, che nel suo programma di governo ha più volte ribadito la centralità della cultura, e alla Giunta regionale, di adoperarsi per trovare una soluzione adeguata a salvaguardare quello che è un baluardo di tutto il Mezzogiorno e che rappresenta un presidio culturale e, allo stesso tempo, di legalità di capitale importanza che, un territorio a rischio, come purtroppo è il nostro, non può assolutamente permettersi di perdere.

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